Associazione per la Ricerca e lo Studio Interculturale Ars Magna

Le lacune nella trasmissione degli insegnamenti esoterici

Al di la delle Tradizioni di riferimento, spesso nell’insegnamento delle pratiche esoteriche ed olistiche mancano alcune conoscenze fondamentali per comprenderle ed applicarle con cognizione di causa e con successo. Cerchiamo di capire perché, e di rimediare.

H.C. Agrippa, Epistola III-LVI

Cause ed effetti

L’estrapolazione delle tecniche dal loro contesto

Da sempre moltissimi si avvicinano alle pratiche yogiche con il solo scopo di migliorare il proprio benessere, e questo potrebbe anche essere considerato legittimo, ma con qualche condizione.

Tutte le culture hanno sviluppato le applicazioni terapeutiche delle discipline esoteriche, dando spesso vita ad un corpus più o meno autonomo di conoscenze e di metodi, ovvero alle Medicine Tradizionali.

Quindi è sempre stato previsto che il paziente potesse avvantaggiarsi della pratica di esercizi o dell’uso di sostanze senza dover conoscere nel dettaglio tutti i meccanismi che ne producono gli effetti.

Allo stesso modo, è sempre stato ben chiaro cosa costituisse la linea di demarcazione che separava nettamente il paziente dal medico, ovvero il profano dall’Iniziato: la conoscenza del sistema nella sua integrità.

La differenza fra profano e Iniziato

Medico non è colui che conosce gli effetti di alcune sostanze e sa utilizzarle per curare dei sintomi, Medico è chi conosce la Medicina, ovvero chi conosce anatomia e fisiologia, sa riconoscere le cause dei sintomi, comprende il meccanismo di azione delle sostanze e dei metodi che applica e quindi sa come e quando è possibile o meno utilizzarli con successo nei singoli casi.

L’Iniziato non è semplicemente colui che sa ottenere un effetto, ma colui che sa come e perché quell’effetto si produce, ed è quindi in grado di gestirlo.

Le difficoltà della trasmissione

La volgarizzazione delle Scienze Esoteriche

A partire dal fenomeno dell’occultismo ottocentesco, molte pratiche esoteriche sono diventate accessibili ad un pubblico sempre più vasto, fino al parossismo della New Age, che produce e commercializza credenze, tecniche e prodotti per il consumo di massa.

Quando non si tratta soltanto di un credo abbracciato in modo fideistico, ovvero senza cercarne un riscontro nell’esperienza, questa accessibilità delle pratiche tradizionali resta quasi sempre limitata allo sfruttamento degli effetti più banali delle loro applicazioni popolari.

Purtroppo anche nei casi in cui è stato profuso un sincero sforzo per vivificare e diffondere lo spirito più autentico delle antiche Tradizioni, ancora oggi constatiamo lacune importantissime nelle conoscenze esoteriche fondamentali.

Le cause delle lacune nella trasmissione degli insegnamenti

Queste lacune derivano in parte dalla natura stessa di questo tipo di discipline, che sono appunto esoteriche, ovvero riservate agli Iniziati: la loro trasmissione è sempre stata protetta da vari livelli di segreto, da quello propriamente iniziatico a quello professionale, e la maggior parte dei testi antichi resta di difficile interpretazione persino per gli studiosi. Se il linguaggio dei testi antichi è un ostacolo, nelle tradizioni che si affidano alla trasmissione orale è ancora più difficile stabilire se un insegnamento è integro – quando non se ne padroneggiano i fondamenti.

In tutti i casi, la causa maggiore delle lacune che riscontriamo nelle conoscenza delle scienze esoteriche resta la superficialità con cui se ne affronta lo studio, aumentata di pari passo con la loro volgarizzazione.

Ai problemi che derivano da queste lacune, perché qualsiasi insegnamento incompleto quando non risulta soltanto inefficace fa danni, si cerca spesso di rispondere accumulando tecniche diverse, ovvero sovrapponendo tecniche costruite su sistemi tradizionali diversi, nell’illusione di potenziare i risultati della pratica.

Questo problema è particolarmente evidente laddove entra in gioco il sistema energetico del corpo umano, che viene ancora trattato come fosse un fenomeno misterioso quando non come un’idea mistica, e troppo spesso confuso con le strutture più sottili del piano astrale.

Naturalmente un sistema esoterico privo della padronanza della fisiologia energetica basale è come una automobile senza benzina.

Forma e sostanza

La differenza fra struttura esoterica e forma storica di una tradizione

Ben diverso da un autentico sincretismo, l’accumulare e mescolare tecniche di tradizioni diverse è la tipica risposta di chi è abituato a guardare agli effetti più che alle cause, e non è in grado di discernere la struttura che consente il prodursi degli effetti.

Il più importante equivoco di fondo è l’abitudine a pensare alle tradizioni come insiemi di dati e non come sistemi per interpretare dei dati.

Tutte le tradizioni esoteriche parlano delle stesse cose, ma naturalmente lo fanno attraverso i simboli della cultura di appartenenza: la vera conoscenza iniziatica è conoscenza della struttura e delle leggi del macro-microcosmo che sono sottese alle descrizioni ed ai metodi proposti dalle diverse tradizioni.

Di più, chi conosce questa Struttura è in grado di comprendere le radici culturali delle differenze di dottrina e di metodo fra le varie tradizioni, e quindi di discernere le forme legate ai contesti storici dalla sostanza della realtà esoterica che descrivono.

Ciò non significa che la forma in cui le tradizioni si esprimono non sia importante, au contraire, questo indica quanto possa essere utile studiare più forme tradizionali per riconoscere la sostanza del loro insegnamento.

Il vantaggio di un approccio interculturale

L’importanza di comparare le tecniche operative più delle dottrine

Dopo aver compreso i principi fondamentali che sono il paradigma della singola tradizione, è possibile confrontare con profitto il modo in cui lo stesso fenomeno è descritto ed affrontato in contesti culturali diversi.

Questo metodo di studio ci permette di evitare un altro importante equivoco, quello per cui una dottrina tradizionale può essere definita esatta ed un’altra sbagliata.

Ogni Tradizione Spirituale ha comunque una forma plasmata dal contesto in cui si è espressa, quindi non ci offre una formula matematica della realtà, ma una sua interpretazione, condizionata culturalmente e storicamente.

Il punto fondamentale del confronto fra diverse tradizioni non sarà quindi il modo in cui il fenomeno viene descritto, ma come la sua analisi viene sfruttata operativamente, perché su questo terreno possiamo confrontare le diverse pratiche in base ai loro risultati.

Nella maggior parte dei casi, le differenze tra le varie versioni di un fenomeno dipendono dal punto di vista adottato per descriverlo, ovvero dal piano dal quale lo si sta osservando, e quindi l’errore più comune sta nel dare valore di sostanza a quella che è soltanto una interpretazione – come accade quando si valuta una visione astrale come fosse una percezione materiale.

L’esempio dei colori nelle diverse dottrine degli Elementi

Un buon esempio potrebbe essere quello della dottrina degli Elementi, che in Aristotele, nei Taoisti e nei Tibetani viene articolata in modo sensibilmente diverso, per esempio nei colori attribuiti agli Elementi, eppure tutte le pratiche relative possono risultare efficaci: come è possibile?

Il punto è che nessuna attribuzione di colore è giusta o sbagliata, in quanto i “colori” di cui si parla in questo contesto non sono qualità materiali come le frequenze elettromagnetiche, ma il risultato della percezione sottile di una qualità, inevitabilmente filtrato ed espresso attraverso i simboli della cultura di chi percepisce.

A questo proposito basta dare un’occhiata a questa tabella che incrocia solo qualche esempio di come lo stesso colore possa essere interpretato in modo differente da culture diverse – e tenete presente che quelle indicate sono le interpretazioni contemporanee. Uno studio sulla percezione culturale dei colori attraverso la storia ci darebbe parecchie sorprese, basti pensare che fino agli anni 40 del Novecento il rosa era per i maschi e l’azzurro per le femmine.

tabella di confronto della percezione culturale dei colori in culture diverse

I fenomeni legati alle qualità dell’Elemento possono quindi essere percepiti e rappresentati con un colore diverso senza che l’operazione perda la sua efficacia, naturalmente a patto che il colore utilizzato come simbolo di quell’Elemento sia stato pienamente interiorizzato dall’operatore.

Le Chiavi della Conoscenza Esoterica

Conoscenze ed esperienze fondamentali al di là delle forme tradizionali

La piena gestione del fenomeno, e quindi il successo dell’operazione, si dà quindi soltanto quando abbiamo compreso la natura del fenomeno al di là delle sue rappresentazioni e padroneggiato i simboli attraverso cui lo rappresentiamo – in termini esoterici, quando si conosce la struttura fondamentale del Macrocosmo e si è in grado di comprendere ed interagire con i meccanismi che dominano il Microcosmo.

Per cercare di porre un qualche rimedio alle lacune nella trasmissione degli insegnamenti, ci siamo chiesti se fosse possibile individuare delle conoscenze che Agrippa avrebbe potuto chiamare chiavi della conoscenza esoterica, utili per poter comprendere ed utilizzare con profitto i concetti ed i metodi di tutte le tradizioni.

Abbiamo quindi raccolto un gruppo di conoscenze ed esperienze di base che hanno un preciso riscontro in tutte le tradizioni esoteriche, e le abbiamo analizzate in un linguaggio contemporaneo, sia perché risultasse più vicino alla terminologia scientifica, sia per mantenerci per quanto possibile equidistanti dalle antiche tradizioni che vengono citate.

Abbiamo poi scelto di porre al centro di queste conoscenze fondamentali la Medicina Tradizionale Cinese ed il Qigong perché ci offrono il metodo più vicino possibile alla scienza per prendere rapidamente consapevolezza del corpo energetico e della sua fisiologia, in modo che sia possibile alimentare e sviluppare la percezione dei corpi più sottili senza confondere i piani di esperienza.

Il fondamento delle Tradizioni

Le Chiavi come presupposto per comprendere e compiere efficacemente qualsiasi percorso esoterico

E’ qui indispensabile sottolineare che queste Chiavi universali non rendono superflua la tradizione formale, al contrario, la loro padronanza ci permette di utilizzare le forme della tradizione per entrare in un contatto autentico con il flusso della trasmissione, ovvero di passare attraverso alla forma per realizzare quanto va oltre la forma.

In questo senso, la padronanza di queste Chiavi non costituisce il compimento, ma solo il presupposto indispensabile di un cammino iniziatico, in quanto strumento essenziale per riconoscere l’autenticità e l’integrità di una tradizione, e per orientarsi nella difficile interpretazione dei testi antichi così come nella selva degli odierni pseudoculti del benessere.

Ci sentiamo quindi di proporle come punto di riferimento per quanti siano alla ricerca di un percorso nitido e proficuo nella pratica esoterica, qualunque sia la tradizione abbracciata, dalla Magia d’Occidente al Tantra Tibetano.

L’impegno di Ars Magna per l’integrità delle Scienze Esoteriche

La ricerca e lo studio interculturale per colmare le lacune della trasmissione

Chi ci conosce avrà già riconosciuto molti argomenti che abbiamo sempre usato per spiegare i meccanismi di funzionamento delle tecniche tradizionali, e ancora più spesso per smontare i meccanismi dei venditori di fumo newage.

Abbiamo constatato che ancora oggi moltissime persone, pur sinceramente attratte dalla ricerca spirituale, finiscono per credere nelle cose più assurde, mancando degli strumenti culturali per valutare gli effetti e le conseguenze sui vari piani di quanto viene loro proposto.

Per questo motivo abbiamo deciso di definire e divulgare un insieme di conoscenze fondamentali senza le quali il migliore degli insegnamenti rimane privo di solide fondamenta.

Ogni persona per raggiungere veri risultati ha bisogno di insegnamenti e pratiche che siano adeguati alla sua personalità, alla sua storia e alle sue condizioni di vita, quindi una pratica esoterica autentica ed approfondita richiede un percorso di crescita individuale.

Tuttavia, in accordo alle finalità per cui è nata la nostra associazione, presenteremo queste conoscenze fondamentali in incontri pubblici e attraverso i social per divulgare non tanto dottrine e nozioni quanto il preciso metodo di ricerca, di studio e di pratica necessario per accostarsi con profitto alle scienze esoteriche, e quindi anche a tutte quelle che oggi vengono chiamate discipline olistiche.

La costante ispirazione delle parole e della vita di Cornelio Agrippa

Nel 1533 Agrippa non poteva che riservare la chiave di tutto l’affare soltanto agli amici, a quei figli della Dottrina e della Sapienza cui si rivolge alla fine del De Occulta Philosophia, e non poteva che celare il senso del suo insegnamento disperdendolo e collocandolo in più luoghi della sua Opera per sottrarlo agli occhi degli indegni e soprattutto degli Inquisitori. In un’epoca in cui il problema non è la mancanza di informazione ma la mancanza della capacità di comprendere le informazioni, vogliamo fare nostro l’impegno di Agrippa di lavorare per restaurare la dignità delle Scienze Esoteriche.

Quando promettono di trattare di Magia non fanno altro che raccontare deliri privi di fondamento razionale e superstizioni indegne di uomini onesti. Quindi il mio spirito si è infiammato, e, in parte per ammirazione, e in parte per indignazione, ho voluto fare il filosofo anch’io, supponendo che avrei fatto un lavoro non poco lodevole – visto che fin dalla mia giovinezza sono sempre stato un curioso e imperterrito ricercatore di effetti meravigliosi e operazioni piene di misteri – se avessi salvato quell’antica Magia (la disciplina di tutti gli uomini saggi) dagli errori dell’empietà, purificandola e adornandola con il lustro che merita e vendicandola delle ferite dei calunniatori.

H. C. Agrippa all’abate Tritemio, Ep. I – 23, 1533

Ed ora vediamo insieme quali possono essere le Chiavi delle Scienze Esoteriche.