Associazione per la Ricerca e lo Studio Interculturale

Cos’è la Iatromatematica

La Iatromatematica è l’arte di unire gli studi astrologici, ovvero la mathesis astronomica, con le arti terapeutiche: quando si considera l’essere umano un Microcosmo costruito ad immagine del Macrocosmo,  è possibile analizzarne la complessione a partire dagli stessi costituenti e dalle stesse qualità con cui si descrive l’Universo.

Ogni Tradizione ha sviluppato questa analisi attraverso la griglia interpretativa del proprio sistema simbolico: la Medicina Cinese utilizza le categorie dell’Alchimia Taoista come lo YinYang e le Cinque Fasi , quella occidentale ha le sue origini nella tradizione mesopotamica ed egiziana sviluppate attraverso la mediazione araba, indiana, greca e latina.

I principi fondamentali

Per spiegare i principi della Iatromatematica, partiamo dal linguaggio che ci risulta più familiare, quello della tradizione occidentale.

Come l’Universo, anche l’Uomo è costituito dalla combinazione dei Quattro Elementi primi – fuoco, terra, aria, acqua – e delle quattro Qualità -caldo, freddo, umido, secco.

L’interazione di questi fattori si manifesta tanto nelle caratteristiche fisiche e climatiche dell’ambiente quanto nella costituzione e nel temperamento dell’Uomo.

Dal Quinta Essentia di L. Thurneisser, 1574.

La Iatromatematica Classica

La tradizione alchemica occidentale mette in relazione i Quattro Umori con i Quattro Elementi ed i segni zodiacali, e su queste basi delinea le corrispondenze astrologiche con la materia medica.

“In tale modo è possibile accordare la cognizione delle qualità dei temperamenti, degli eventi che si producono in virtù del cielo che ci circonda e delle sue cause proprie, conoscenza che giunge a noi mediante i principi dell’astronomia, con la cognizione di quali virtù convengano o discordino a ogni singola costituzione umana, conoscenza che apprendiamo mediante i principi della medicina, disponendo così, per quanto è possibile, i rimedi profilattici e le terapie sicure alle malattie incipienti. Invero senza la conoscenza di questi principi, sovente gli stessi rimedi non hanno successo, giacché non tutte le cure convengono ad ogni corpo o a ogni malattia.”

Tolomeo, Tetrabiblos I, 3 – trad. G.Bezza

Da A. Kircher, Mundus Subterraneus, 1665

La differenza fra visione olistica e superstizione

Da questa citazione del più famoso autore dell’Astrologia Classica occidentale, possiamo chiaramente notare che l’unione di principi astrologici e conoscenza medica non deriva dalla necessità di fare appello alla superstizione in mancanza di conoscenze scientifiche, ma da un preciso modo di considerare l’essere umano in relazione con il proprio ambiente.

Questa relazione viene analizzata e studiata per trarne tutti i possibili vantaggi: le considerazioni astrologiche non si sostituiscono alla scienza medica, la supportano offrendole ulteriori strumenti di analisi e linee d’intervento.

Se vogliamo fare un esempio, possiamo vedere come le più avanzate ricerche scientifiche hanno dimostrato l’importante rapporto tra le ore di luce ed i cicli ormonali e più in generale l’enorme influenza del clima sull’organismo e sulla psiche.

Nell’autentica Astrologia Tradizionale, che si compie solo a partire da rilevazioni astronomiche precise, e quindi nella Iatromatematica, lo Zodiaco è uno schema per analizzare il rapporto Terra – Sole nel corso dell’anno. Nei suoi dodici settori questo rapporto si manifesta con le diverse proporzioni di luce e calore che tutti conosciamo come Ciclo delle Stagioni e ugualmente plasma ogni cosa sul pianeta.

E’ chiaro quindi come la capacità di analizzare i fattori astronomici e di metterli in relazione con la fisiologia può costituire un utile supporto anche per le terapie convenzionali, ed è ovviamente di somma importanza se si considerano le tecniche di riequilibrio energetico e tutte le discipline olistiche.

Astrologia e alchimia come scienze dei cicli naturali e della loro influenza sul microcosmo umano

A sinistra una incisione dall’Ars Magna Lucia et Umbrae di Athanasius Kircher, a destra la Xiuzhen Tu (Diagramma per coltivare la perfezione), ricalco dal Tempio Taoista della Nuvola Bianca, Pechino.

Entrambe descrivono le fasi Lunari con la loro proporzione di luce ed ombra, la prima le analizza per individuarle con precisione nel cielo, la seconda le descrive nella loro relazione operativa nel Neidan, l’alchimia interna taoista.

Tutti sanno che il rapporto Terra – Luna è responsabile del fenomeno delle maree e di un analogo movimento di ogni fluido sulla Terra : le acque, le linfe vegetali ed i fluidi corporei sono tutti sottoposti alla medesima influenza della Luna che solleva di metri la crosta terrestre ed è il motore principale del movimento delle placche continentali.

In questa conferenza Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, illustra in modo chiaro ma completo la struttura interna del nostro pianeta e l’influenza Lunare.

Scienza senza materialismo, Tradizione senza superstizione

La tradizione non può contraddire i risultati della scienza, deve avvalersene per illuminare ed arricchire la propria conoscenza.

La difficoltà sta nell’interpretare la tradizione in modo da comprenderne il senso profondo senza lasciarsi fuorviare dalle oscurità del linguaggio e quindi senza aderire in modo fideistico e superstizioso alla lettera del testo tradizionale.

Dobbiamo quindi da una parte aprirci ad accogliere i risultati della ricerca scientifica per illuminare la nostra visione del mondo, e dall’altra dobbiamo perseguire i risultati che la tradizione ci indica come segni del successo della Pratica per verificare il senso e l’adeguatezza della nostra comprensione dei testi antichi.

Siamo confortati in questa visione dall’opera dei grandi cui ci ispiriamo, come Agrippa e Kircher, che si dedicarono agli studi che oggi chiamiamo esoterici con spirito scientifico e che tracciarono la via sulla quale gli studiosi dell’alchimia divennero scienziati moderni – uno su tutti, Isaac Newton.

Scienza e Sapienza possono e devono essere due aspetti indissolubili della stessa Conoscenza: la Scienza ci aiuta a conoscere l’Universo e a confutare credenze infondate, la Sapienza ci insegna a conoscere noi stessi e quei mondi difronte ai quali, per ora, la Scienza si ferma.

Qui sotto, una pagina degli appunti di mano di Newton esposti alla mostra The Newton you didn’t know presso la Huntington Library a San Marino. I riquadri nella parte superiore sono temi astrologici, le carte circolari si sono diffuse solo nell’astrologia occidentale e a partire dl XIX secolo.